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Mutui casa nel primo trimestre 2020, andamento e previsioni

casa soldi

La pandemia frena ma non blocca la richiesta di mutui per la casa. Lo dice l’ultimo rapporto di Crif secondo cui a giugno la richiesta di mutui immobiliari e surroghe è tornata in positivo, con un +13,3% rispetto al corrispondente mese del 2019.

Mutui casa a giugno 2020

Nel mese appena trascorso infatti, dopo mesi di stallo, è ripresa la dinamica delle nuove richieste, come anche delle surroghe e sostituzioni, grazie a tassi ancora contenuti e condizioni vantaggiose.

In crescita anche l’importo medio, pari a 133.071 Euro, con un aumento del +2,4% rispetto allo stesso mese del 2019. Relativamente alla distribuzione delle richieste per fascia di importo, le preferenze degli italiani si sono concentrate prevalentemente nella classe compresa tra 100.001 e 150.000 Euro, con una quota pari al 29,9% del totale.

Per quanto riguarda invece la distribuzione per classe di durata dei mutui, complessivamente  il 75% delle richieste prevede un piano di rimborso superiore ai 15 anni.

Tecnocasa
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I dati sui mutui nel primo trimestre 2020

I dati sopra riportati sono coerenti con quanto riportato a fine giugno da Banca d’Italia, secondo cui anche nel trimestre i dati sui mutui sono cresciuti del 10,1% rispetto allo stesso periodo del 2019, a 12.345 milioni di euro. pari a un controvalore di oltre 1.13 miliardi di euro. Nel dettaglio i dati relativi alle erogazioni di mutui in Italia scopriamo infatti che crescono del 97,4% le operazioni di sostituzione e surroga e calano dello -0,8% quelle a supporto di un acquisto immobiliare. Quasi un quinto dei mutui erogati (19,8%) è rappresentato da un operazione di sostituzione o surroga.

Previsioni per i mutui nel 2020

“La spiegazione, – secondo Renato Landoni, presidente di Kiron Partner, –  si trova nella grande crescita che le operazioni di surroga hanno avuto nel trimestre analizzato. In scia a quanto già accaduto nel precedente trimestre (IV 2019), molti mutuatari hanno deciso di avvalersi dello straordinario momento di tassi ai minimi per migliorare le condizioni economiche del proprio mutuo già in essere. Il dato d’apertura del 2020, continua Landoni, – ci restituisce la consapevolezza di un mercato pre-lockdown solido e ben strutturato spinto  dalla surroga ma anche con un mercato dell’acquisto che comunque ha saputo tenere botta.  Si dovranno attendere i dati del prossimo trimestre, giro di boa dell’anno, per avere segnali più certi circa l’impatto reale dell’emergenza sanitaria affrontata nel corso dei mesi scorsi. I segnali positivi comunque non mancano: il mercato si è chiuso nel 2019 con quasi 49 mld, in forte recupero rispetto ai primi mesi, ha tenuto nel primo trimestre 2020 nonostante 20 giorni di lockdown in Italia, i tassi rimarranno al minimo a lungo,le istituzione europee si sono espresse a sostegno e a favore del mutualismo nell’affrontare le conseguenze della pandemia. Inoltre i primi segnali riguardanti le nuove richieste di mutuo sono favorevolmente postivi. Il resto dipenderà molto dalle politiche economiche che il nostro paese adotterà in termini di sostegno all’economia, soprattutto riguardo al sostegno dell’occupazione e al reddito delle famiglie”.

Articolo letto su idealista.it